Titolo: Completi
Autore: Carrie
Protagonisti: Chiaki e Nodame
Numero di Capitoli: 1
Contiene Spoilers: Si
Contenuti Erotici: No
la tentazione è stata forte così ho buttato giù questa one shot..è una cosa molto semplice, una delle tante possibilità di quando sognamo "un certo momento speciale" per Chiaki e Nodame. Spero vi piaccia
un ringraziamento speciale ad Altair per la consulenza musicale e la simpatia
COMPLETI
Le ultime note del pianoforte echeggiavano ancora nel teatro affollato. Chiaki abbassò la bacchetta chiudendo gli occhi, in attesa del verdetto del pubblico, quel pubblico verso cui aveva imparato a sentirsi così ossessivamente responsabile, quel pubblico che voleva coinvolgere, divertire, incantare con la sua orchestra. La scelta del Concerto n.3 di Beethoveen non era stata casuale. Per giorni si era interrogato alla ricerca di un brano che potesse esprimere al meglio il suo stile, il suo mondo, che gli fosse affine. Chiuse gli occhi mantenendo nella mente l'ultimo sguardo scambiato con Nodame, prima del terzo movimento, quello finale. Era stata meravigliosa. Si vergognò quasi nell'aver pensato tempo fa che Rui potesse eguagliarla. La sua interpretazione era unica. Per lui la musica di Nodame era l'opera d'arte perfetta, l'unica melodia che sapeva parlare al suo cuore. E voleva continuare e sentirla, domani e il giorno dopo ancora. Per sempre.
Un poderoso "Bravo!" squarciò il silenzio della sala, e un incontenibile applauso esplose raggiungendo ogni angolo del teatro. Le spalle di Chiaki, finalmente, calarono in un gesto rilassato. Riaprì gli occhi e trovò le espressioni soddisfatte dei suoi maestri d'orchestra, musicisti eterogenei e, nella loro individualità, talentuosi ai suoi occhi, che l'avevano seguito fino all'esibizione di quella sera. La centesima esibizione da quando aveva preso in mano la bacchetta, per la prima volta, davanti ad un orchestra, la S-oke. Per questo quella serata era così importante per lui, per questo il brivido che aveva sentito, quando aveva accompagnato il crescendo di Nodale, gli aveva fatto immaginare una scalinata che portava dritto in paradiso. Si voltò verso la ragazza. Lei stava ancora silenziosamente composta, seduta davanti al suo pianoforte, dentro l’abito chiaro dalla gonna ampia, le bretelle vaporose e intrecciate, piccole applicazioni di strass tra i capelli. Allungò una mano verso di lei. Lei sollevò il viso e quando lo vide, sembrò destarsi, si alzò e strinse la mano di Chiaki, non incrociando però il suo sguardo. Anche gli altri musicisti si alzarono in piedi e insieme ringraziarono il pubblico con un piccolo inchino, gioendo degli applausi e delle espressioni felici delle persone. Il sipario venne calato e Chiaki si avvicinò a Nodame. Lei nel frattempo si era riseduta, quasi abbandonandosi, sulla panchetta.
"Nodame?"
Lei si asciugò una lacrima col palmo di una mano.
"Chiaki senpai.."
Chiaki corrugò la fronte, un velo di preoccupazione sul volto. Perché quel tono di voce così triste? Finalmente avevano suonato insieme, finalmente avevano suonato la loro musica. Altre volte si erano esibiti, solo, però, per singoli brani e brevi apparizioni. Ma quella sera era stato il loro concerto. Aveva immaginato una reazione ben diversa dalla sua compagna stramba. Tipo saltargli al collo urlando uno dei suoi versi, o tentare di baciarlo a bruciapelo. Sorrise. Non riusciva a non sorridere quando pensava a lei.
Le si avvicinò e finalmente lei lo guardò. Piangeva ancora, ma lo sguardo era acceso di mille luci. Come quando le metteva davanti uno dei suoi piatti preferiti. Come quando aveva suonato Mozart nel suo primo recital. Come quando l'aveva baciata, sorprendendo anche se stesso
"Shinichi kun è stato fantastico.. ho visto i colori dell'arcobaleno.." disse Nodame con aria sognante.
Lui la guardò commosso, e le asciugò una lacrima con il dorso della mano. Poi le diede un pugno in testa.
"Siamo stati fantastici, zuccona. La coppia d'oro, ricordi?"
Lei si toccò le testa con le mani e fece un risolino.
Dietro di loro si muovevano, eccitati gli altri musicisti, scambiandosi complimenti e strette di mani. Ma Chiaki ebbe le percezione che tutto quello non lo riguardasse, che tutto quello fosse solo un rumore di fondo. Una pennellata sfumata di bianco in un acquarello colmo di blu.
"Nodame.."
"Eh?"chiese lei col suo sguardo limpido.
"Mi vuoi sposare?"
Nodame spalancò gli occhi, stupita. Il respiro mozzato. Chiaki avvertì un brivido lungo la schiena, una sensazione così simile alla paura. Il ricordo di quando era stata Nodame a fare la sua stessa domanda esplose nella sua testa. E la solitudine che aveva comportato la sua superficialità lo ferì nuovamente, come se il tutto fosse accaduto solo il giorno prima.
"Shinichi tesoro!"
La madre di Chiaki si avvicinò velocemente ai due e abbracciò il figlio. Elegante e impeccabile come si addiceva al suo ruolo. Poi si avvicinò a Nodame.
"Nodame chan..il tuo piano mi ha incantata" e abbracciò anche lei.
"Forza, venite, abbiamo prenotato al “Paris blue” per festeggiare" e trascinò Chiaki. Nodame rimase indietro. Lui, accorgendosene, si liberò dalla presa della madre.
"Aspetta.. Nodame?"
Lei gli sorrise e si avvicinò, tenendo le braccia dietro la schiena
"E’ da tanto che Chiaki senpai non passa un po' di tempo con la sua famiglia. Vai.. ti aspetto a casa.."e strizzò gli occhi e arricciò le labbra atteggiandosi a donna innamorata.
Lui le prese un polso
"Nodame.."
"Vai..va tutto bene Chiaki.."rispose, tornando seria.
Lui le lasciò il polso, con un gesto lento, come sconfitto. Un dubbio lo invase. L'avrebbe davvero trovata a casa al suo ritorno? Il loro era un equilibrio così fragile a volte, quando sembravano vicini il vento sembrava portarli lontani l'uno dall'altro. Sebbene si fossero sempre ritrovati. E sentiva che qualunque decisione avrebbe preso Nodame doveva rispettarla. Perché l'avrebbe aspettata. Sempre.
"Shinichi, forza!" lo chiamò di nuovo la madre.
Chiaki guardò di nuovo la ragazza. Avrebbe voluto dire tante cose, e si maledì di non essere uno di quegli uomini capaci di parlare alle donne, lui non era mai stato bravo a comunicare. Lui sapeva parlare solo con la musica. Nodame gli rivolse un cenno di assenso. Rimase qualche attimo ancora appoggiato al sorriso che gli stava rivolgendo, poi prese la bacchetta che aveva lasciato sul palchetto e raggiunse la madre.
Di nuovo. Chiaki provò ad aprire la serratura del suo appartamento ma si accorse di aver sbagliato nuovamente la scelta della chiave. Quando, finalmente, azzeccò quella giusta, prese a girarla nervosamente nella toppa. Era stato sulle spine durante tutta la cena, e, ancor prima che l’ultima pietanza fosse terminata, si era scusato ed era corso via. La madre e il padre lo avevano raggiunto sulla porta.
Lui, dando loro le spalle, aveva detto solo quelle poche parole.
“Devo andare. Le ho chiesto di sposarmi”
La madre portandosi una mano al petto, non riuscì a nascondere un sorriso emozionato. Il padre lo aveva fermato tenendolo per un polso, prima che uscisse dal locale.
“Shinichi..sei sicuro?”
Lui lo aveva guardato a lungo.
“Noi..siamo completi solo se siamo insieme. Voglio che rimanga sempre con me”
Il padre aveva ricambiato il suo sguardo leggendo la determinazione nei suoi occhi, in quel figlio che solo ora capiva di conoscere così poco. Quel figlio capace di fare tante cose meravigliose con la sua musica, e nello stesso tempo in grado di riconoscere tutti gli altri doni che la vita poteva fargli. Interruppe il contatto visivo e gli diede una pacca sulla spalla.
“Vai allora” gli disse, prima di voltarsi e rientrare nel locale.
Tutte le luci di casa sembravano spente. Il vuoto che aveva nel cuore sembrò allargarsi in modo esponenziale. L'aveva fatta scappare di nuovo. Sembrava non riuscire a fare niente di giusto con lei. Ma quella sera quando le aveva chiesto di sposarlo, aveva agito, in una delle rare volte nella sua vita, seguendo il suo istinto. Facendo quello che sentiva. Si avvicinò alla camera da letto, togliendosi per strada la giacca e slacciandosi anche la camicia. Arrivato sulla soglia della stanza intravide una luce tramula provenire da sotto le coperte che ricoprivano il letto. E sentì ridere. La sua risata. Accese la luce con un gesto veloce, impaziente. La vide riemergere da sotto le coperte, tirando fuori solo la parte superiore della testa.
"Nodame.."
"Oh..Chiaki senpai, sei tornato.."Nodame mise fuori anche il naso.
"Cosa..cosa stai facendo?"
"Leggo un fumetto, però Nodame aveva il naso freddo"e se lo sfregò vistosamente, mentre con l'altra mano reggeva una piccola torcia.
"Baka!" esclamò Chiaki, e le buttò addosso la sua camicia, dandole le spalle e dirigendosi verso il bagno.
Sotto la doccia Chiaki si appoggiò alla parete, sfinito. Non era andata via. Fece un sorriso rassegnato. Bei tempi quando era Nodame a inseguirlo e a molestarlo in qualunque occasione utile. Ora sembrava essere lui quello che non riusciva ad allontanarsi da lei.
Quando rientrò in camera la luce era spenta e Nodame era stesa del tutto, coperta fino alle spalle, rivolta verso il lato del ragazzo. Lui la raggiunse sotto il piumone e le si avvicinò.
"Nodame?"
Lei aprì gli occhi facendo una smorfia divertita
"Scherzetto" gli disse ridacchiando. Lui sollevò gli occhi al cielo, con una espressione esasperata. Poi la guardò e i loro occhi divennero seri. Lui puntò un gomito e appoggiò la testa sul palmo della mano.
"Non mi hai risposto prima.. mi vuoi sposare Nodame?"
"No"
Chiaki per la sorpresa scivolò dalla mano su cui teneva poggiato il mento.
"Ma.." riuscì solo a dire, pietrificato.
"Non puoi chiedere ad una ragazza di sposarla senza un anello, Chiaki senpai!" disse Nodame sventolandogli davanti agli occhi l'anulare sinistro.
Lui, dopo un istante di sconcerto, si lasciò andare di schiena sul materasso e iniziò a ridere. Nodame lo guardò un po' stupita, era raro vedere Chiaki ridere così apertamente.
"Giusto.." disse lui, il corpo ancora scosso dalle risate, le braccia tenute aperte e lontane dal corpo. Si girò di fianco e allungò una mano verso un piccolo mobile accanto al letto. Da un cassetto estrasse una scatolina blu. Si voltò e la porse a Nodame.
"Ecco" le disse sbuffando "spero che ora sarai contenta" e si voltò dandole le spalle.
Lei emozionata prese la scatola e l'aprì, dentro vi era un anello di platino con un rubino a forma di cuore. Lo indossò trepidante e poi si buttò addosso a Chiaki, festante, stringendogli le braccia intorno al collo. Lui si voltò sorridendo e si guardarono emozionati.
"Vuoi continuare a viaggiare con me Nodame? Come abbiamo fatto quando siamo venuti in europa.."
Lei annuì asciugandosi una guancia. Tornò ad abbracciarlo, stringendolo forte.
"Sei felice Shinichi kun?" le sussurrò lei vicino all'orecchio. Lui la strinse a se, un po’ tremante, il cuore che batteva forte, e chiuse gli occhi.
"Si Nodame, sono felice"